Emoglobina bassa

emoglobina bassa

Una delle molecole più importanti in assoluto per il nostro organismo è l’emoglobina. Si tratta di una molecola di cui spesso si sente parlare, più che altro in relazione alle analisi del sangue, e il suo scopo è quello di portare ossigeno all’interno dell’organismo, così che una volta inspirato, tramite i polmoni, possa raggiungere sia tutti i nostri muscoli che gli organi interni, che lo utilizzeranno per la produzione di energia e per svolgere il loro normale lavoro.

Emoglobina: cos’è e come viene prodotta

L’emoglobina è essenzialmente una proteina, costituita da quattro parti più piccole che hanno al loro interno un atomo di ferro: questa struttura ha lo scopo di legare una molecola di ossigeno inspirata, e di trasportarla all’interno dell’organismo; l’adesione dell’ossigeno all’emoglobina è forte, ma non fortissima: quando infatti l’ossigeno è attratto da qualcosa che è più forte dell’emoglobina si stacca, ed è in questo modo che riesce ad entrare all’interno delle varie cellule.

L’emoglobina è prodotta dal midollo osseo, che produce tutte le parti necessarie a formare le cellule del sangue. Il midollo produce i globuli bianchi, le piastrine e anche i globuli rossi, sulla cui superfice sono presenti tantissime molecole di emoglobina, attaccate come tanti adesivi su di loro.

Il globulo rosso, quindi, una volta maturo inizia il suo viaggio nell’organismo che durerà all’incirca 100 giorni, e il giro che farà sarà quello di passare dal polmone, dove alle sue emoglobine si attaccheranno tante molecole di ossigeno, e poi di andare in giro per l’organismo dove le stesse molecole si staccheranno nutrendo i vari organi.

Quando il globulo rosso diventa troppo vecchio per lavorare, perchè si irrigidisce e non riesce più a passare attraverso i capillari, questo viene distrutto (nella milza), e l’emoglobina viene inviata al fegato, che modificandola opportunamente ne creerà un pigmento, quello che rende verde la bile. Il pigmento colorerà le feci, che diventeranno marroni, ed emulsionerà (sminuzzerà in parti più piccole) i grassi alimentari permettendone la digestione, per poi essere espulso con le feci. Questa è la fine del ciclo dell’emoglobina.

Quali sono i valori normali?

Cerchiamo per prima cosa di definire quali sono i valori “normali”, ossia quelli che non ci devono assolutamente destare preoccupazione. Bisogna premettere che i livelli variano in base all’età e al sesso. Questa premessa è importante perchè scendono con l’aumentare degli anni, quindi un ragazzo giovane dovrà avere dei valori più elevati rispetto ad un anziano, ed in genere un uomo avrà un livello di emoglobina maggiore rispetto ad una donna di pari età.

Andiamo quindi a vedere i valori di emoglobina:

  • Neonato (appena nato): circa 17 – 22 g/dl
  • Neonato (dopo la prima settimana di vita): circa 15 – 20 g/dl
  • Neonato (dopo il primo mese di vita): circa 11 – 15 g/dl
  • Bambino: circa 11 – 13 g/dl
  • Uomo adulto: circa 14-  18 g/dl
  • Donna adulta: circa 12 – 16 g/dl
  • Uomo dopo 50 anni: circa 12,4 – 14,9 g/dl
  • Donna dopo 50 anni: circa 11,7 – 13,8 g/dl

Quando i valori sono inferiori a quelli qui sopra si entra nella condizione di emoglobina bassa. Se i valori sono inferiori di circa il 20% siamo nel campo dell’anemia.

L’emoglobina bassa

Il meccanismo che regola la funzione dell’emoglobina è un meccanismo a tutti gli effetti semplice, ma completo. Tuttavia, è completo solamente quando le cose funzionano bene, perché ci sono delle situazioni in cui qualcosa va storto e di emoglobina all’interno dell’organismo ne ritroviamo troppa rispetto a quella che dovrebbe essere presente oppure troppo poca, ed è in questo caso che abbiamo la condizione di emoglobina bassa.

Il termine medico che si utilizza per indicare questa condizione è anemia, che è un termine polivalente: può indicare infatti sia l’abbassamento del numero dei globuli rossi (ma non dell’emoglobina), sia l’abbassamento dell’emoglobina (ma non dei globuli rossi, che di solito hanno dimensioni diverse dal normale), sia infine l’abbassamento di entrambe le componenti.

Per la precisione, per l’emoglobina bassa si parla di anemia ipocromica, letteralmente “poco colorata”. Visto che il rosso del globulo rosso (che di conseguenza è anche il rosso del sangue) è dato proprio dall’emoglobina, se questa è poca i globuli rossi, al microscopio, appaiono più chiari, e questo significa appunto mancanza di emoglobina. Questa mancanza si può rivelare sia al microscopio ottico, in cui il medico può vedere, con i suoi occhi, che i globuli rossi sono più chiari del normale, sia attraverso i macchinari di laboratorio che contano l’emoglobina presente nel sangue, così da quantificarla con precisione. Ad oggi la seconda è la strada più utilizzata.

Emoglobina bassa: i sintomi

Prima di capire le cause che possono portare alla carenza di emoglobina, bisogna cercare di capire quali sono i suoi sintomi, per sapere se sia la causa di qualche problema che ci affligge.

La mancanza di emoglobina, essenzialmente, da una serie di sintomi relativi alla mancanza di ossigeno nell’organismo, e questo è logico visto che il suo scopo è quello di trasportare proprio l’ossigeno nell’organismo. Se scioperano i camion, i supermercati rimangono vuoti, è un po’ la stessa logica.

  • Il primo sintomo che notiamo in questo caso è la stanchezza. Visto che l’ossigeno è necessario alle nostre cellule ed in particolare ai muscoli, che ne hanno bisogno per contrarsi, se l’emoglobina è bassa saremo stanchi già ai primi sforzi che faremo, perché saremo in costante carenza di ossigeno.
  • Altra cosa molto frequente è la tachicardia. Il cuore che batte velocemente, tra le tante cose, può essere un sintomo della carenza di emoglobina perché il cuore viene stimolato a “spingere” per cercare di mandare più ossigeno. Il maggior battito cardiaco non è risolutivo, ma il cuore non lo sa e prova a spingere il sangue più velocemente per ovviare alla carenza di ossigeno.
  • Chi soffre di emoglobina bassa ha spesso mal di testa e vertigini, perché come per gli altri organi l’ossigeno non arriva nemmeno al cervello, causando quindi problemi di questo tipo.
  • Anche il freddo agli arti è un sintomo molto tipico, perché l’organismo cerca di garantire il poco ossigeno presente agli organi vitali, quelli interni, più che alle mani e ai piedi, ed è per questo motivo che chi ha l’emoglobina bassa soffre spesso di freddo agli arti.

 

emoglobina ossigeno

Emoglobina bassa: cause fisiologiche

Le cause dell’emoglobina bassa possono dipendere da tantissimi fattori, che però si possono essenzialmente ridurre a due: quando ho un equilibrio tra produzione e distruzione di una sostanza (pensiamo ad un lavello dove l’acqua entra e se ne va alla stessa velocità) la diminuzione di questa sostanza, nell’esempio dell’acqua, può essere dovuta a due cose: o ne viene prodotta meno, o ne viene espulsa di più. Il quantitativo di acqua nel lavello si abbassa in tutti e due i casi.

Ciò che bisogna capire è che cosa può portare alla diminuzione di produzione o all’aumento di eliminazione, ed è per questo motivo che ci sono i medici, in particolare gli ematologi, che si occupano proprio del sangue.

Da notare che nelle analisi del sangue l’emoglobina è valutata in senso assoluto, e non in relazione al numero di globuli rossi presenti.

Tra le cause fisiologiche della carenza di emoglobina ci sono una serie di situazioni che fanno parte della vita di una persona; se siamo in un momento del genere non c’è bisogno di preoccuparsi anche se le analisi non risultano ottimali, perché le “freccette” che si trovano sulle analisi sono scritte da un computer, non da un medico. Prima di preoccuparsi, sempre sentire il suo parere.

Attività sportiva intensa

Una delle condizioni che, fisiologicamente, da origine all’emoglobina bassa è quella dell’attività sportiva intensa. Il sangue, infatti, viene diluito con una maggior quantità di liquido per garantire la pressione adeguata durante l’attività fisica intensa, e questo riduce la quantità di emoglobina relativa.

Non è una vera e propria anemia perché l’emoglobina nel sangue rimane, ma è diluita, e non crea alcun problema.

Gravidanza

La tipica situazione non patologica in cui abbiamo l’emoglobina bassa è quella della gravidanza. Il motivo è molto semplice da capire: le proteine devono essere condivise con il feto, che ne utilizza una parte, e chiaramente la disponibilità da parte del sangue della mamma diminuisce.

Anche in questo caso, non c’è alcun problema.

Mestruazioni, interventi chirurgici e donazioni di sangue

Il ciclo mestruale porta a delle fasi in cui l’emoglobina diminuisce fisiologicamente, e sono i giorni che seguono le mestruazioni. In questo caso, infatti, viene semplicemente perso del sangue, e con il sangue vengono persi i globuli rossi e quindi tutte le molecole di emoglobina che hanno appresso.

Mentre si aspetta che il midollo produca nuovi globuli rossi, l’emoglobina nel sangue per ovvi motivi diminuisce.

Per lo stesso motivo gli interventi chirurgici, in cui si perde sangue, e le donazioni, in cui ce lo togliamo volontariamente, portano ad avere l’emoglobina bassa nei giorni seguenti. Infine, non sono fisiologiche ma anche le ferite hanno lo stesso effetto.

Alimentazione particolare

Generalmente si parla dei vegetariani. Per costituire l’emoglobina, come abbiamo visto prima, abbiamo bisogno del ferro, che deve essere assorbito con l’alimentazione.

Visto che il ferro si trova principalmente nella carne, queste persone che non ne mangiano tendono ad avere meno ferro, quindi l’emoglobina più bassa. In certi casi si necessita di integrazioni, per evitare che cali troppo.

Emoglobina bassa: cause patologiche

Le cause patologiche dell’emoglobina bassa possono essere di vario tipo: alcune sono simili alle cause fisiologiche, mentre altre sono differenti e in certi casi sono anche gravi. Qui cerchiamo di spiegarle e di capirle, ma è chiaro che per la personale situazione di ognuno ci sia bisogno di un medico che capisca la causa precisa e comprenda il modo migliore per risolverla.

Per esempio: se la causa non è la carenza di ferro, è inutile ingozzarsi di integratori: porterebbe solo ad aggravare il problema (vedi talassemia).

Carenza di ferro

La carenza di ferro può avere cause alimentari, ma anche dettate dal malassorbimento; la conseguenza comune è il fatto che non c’è abbastanza ferro nel sangue per poter creare l’emoglobina, e vengono rilasciati dal midollo osseo globuli rossi con poca emoglobina. Che trasportano meno ossigeno di quanto potrebbero.

Le cause possono essere dietetiche, come abbiamo visto prima, o derivare da poco consumo di alimenti contenenti ferro, o anche da digiuno (netto) o ancora da diarrea e vomito cronici, magari causati da altre patologie, che impediscono l’assorbimento nell’intestino. Deve essere integrato.

Carenza di vitamina B12

La vitamina B12 è un’altra delle componenti essenziali per la sintesi dell’emoglobina, perché forma le parti “proteiche” della molecola, insomma le parti che non sono il ferro.

Le cause sono le stesse della carenza da ferro, solo che in questo caso non vengono consumati altri alimenti (come le verdure a foglia larga, che contengono molto del precursore della vitamina B12) e anche in questo caso è necessaria un’integrazione.

Anemia mediterranea

L’anemia mediterranea (o talassemia) è una patologia nel corso della quale abbiamo un difetto congenito dell’emoglobina, ed è una cosa che non si può risolvere perché è l’organismo che la “crea sbagliata”.

Generalmente ne crea anche meno, e comunque non viene riconosciuta dai macchinari, per cui i valori sono sempre bassi, nonostante la causa sia completamente diversa dalle carenze di cui abbiamo parlato prima: il ferro, in questo caso, c’è e anzi ce n’è anche troppo, tanto da poter diventare addirittura dannoso.

Anemia emolitica

L’anemia emolitica è una situazione in cui dei parassiti, dei veleni o delle sostanze tossiche, o delle malattie autoimmuni (globuli bianchi che attaccanoml’organismo stesso) portano alla distruzione dei globuli rossi.

L’emoglobina che contenevano rimane così libera, e generalmente filtra nei reni così che ce ne rendiamo conto perché la pipì è rossa, nonostante non sentiamo dolore renale o vescicale come nel caso di cistite. Ma è un problema molto grave, perché nell’organismo c’è qualcosa che sta distruggendo i nostri globuli rossi.

Malattie renali

Le malattie renali, principalmente quelle croniche, che perdurano da lungo tempo, possono causare la riduzione di emoglobina.

Chi da lo stimolo al midollo osseo di produrre più globuli rossi, infatti, è il rene, e lo fa con un ormone detto EPO o Eritropoietina. Se c’è un problema renale questo ormone non viene prodotto, e il midollo non sa che deve produrre i globuli rossi, e di fatto ne produce meno. Meno globuli rossi, meno emoglobina.

Malattie epatiche

Le malattie del fegato (come la cirrosi) possono portare anch’esse alla carenza di emoglobina.

Il fegato infatti induce l’azione delle piastrine, corpuscoli il cui scopo è quello di riparare le ferite dei vasi sanguigni; se non fa il suo lavoro, le microferite che continuamente si creano non vengono riparate, così che ci sono tante microemorragie diffuse nel nostro organismo.

Non sono perdite di sangue importanti, ma anche se sono piccolissime, ma sono tantissime, si riduce l’emoglobina perché il sangue, di fatto, esce dai vasi sanguigni.

Emoglobina bassa: come comportarsi?

Dopo aver fatto questa panoramica sui valori bassi di emoglobina nell’organismo, dovrebbe essere chiaro che le terapie sono sempre diverse.

Per le situazioni fisiologiche, infatti, non c’è bisogno di fare nulla mentre per quelle patologiche i rimedi dipendono dalla situazione: in alcuni casi si necessita di ferro, in altri di cure di una patologia concomitante, in altre ancora di integrazioni di altre sostanze, nelle più gravi addirittura del trapianto di midollo osseo che non è in grado di produrre i globuli rossi per conto proprio.

Quale che sia la causa, comunque, deve essere necessariamente il medico a stabilirla, e a capire come comportarsi di conseguenza per risolvere la situazione.

L’alimentazione per l’emoglobina bassa

Quando le cause di emoglobina bassa sono relative alle carenze alimentari, curare proprio l’alimentazione può essere risolutivo per migliorare la condizione di emoglobina bassa.

La carenza alimentare riguarda, da questo punto di vista, principalmente due componenti:

  • La mancanza di ferro nell’alimentazione;
  • La mancanza di Vitamina B12 nell’alimentazione.

A queste si aggiunge la scarsa assorbibilità del ferro introdotto con gli alimenti, che non deve essere sottovalutata (non ha senso ingerire molto ferro se poi questo non viene assorbito dall’intestino).

Tra i prodotti ricchi di ferro che può essere utile assumere troviamo:

  • La carne e il pesce;
  • Le frattaglie, in particolar modo il fegato e la milza;
  • I molluschi bivalvi, come cozze, vongole e lupini;
  • La soia e i legumi;
  • Le verdure a foglia;
  • La frutta secca.

Gli alimenti che sono invece ricchi di vitamina B12 sono soprattutto alimenti di origine animale, come:

  • Le frattaglie, in particolare il fegato che ne è molto ricco;
  • Alcuni tipi di pesce, come il tonno o lo sgombro;
  • Le uova;
  • I latticini.

Da notare che per la maggior parte gli alimenti che contengono ferro e vitamina B12 sono prodotti di origine animale, per cui è più facile sperimentare carenze legate all’abbassamento di emoglobina se si segue un regime alimentare vegetariano o, ancora di più, vegano.

Le informazioni sugli alimenti da assumere per l’emoglobina bassa sono raccolte nell’articolo “Emoglobina Bassa: Cosa Mangiare“, in cui spieghiamo anche come massimizzare l’assorbimento del ferro alimentare.