Eritrociti (Globuli Rossi): alti, bassi, nelle urine e in gravidanza

di | 19 Gennaio 2017

Globuli rossi bassi

Gli eritrociti (piu’ comunemente conosciuti come globuli rossi) presenti nel sangue, sono tra le cellule più importanti del nostro organismo che, possiamo dire, ci permettono di vivere.

Consentono infatti la respirazione cellulare, quel processo che consente al nostro organismo di sfruttare l’ossigeno nell’aria che assumiamo attraverso la respirazione per produrre energia. Essi consentono proprio di trasportare l’ossigeno, o l’anidride carbonica, dai polmoni in tutti gli organi del nostro organismo e viceversa.

In questo articolo andremo a capire bene e in modo approfondito cosa sono, come si comportano, quanto vivono e soprattutto come il loro numero si modifica, in alto o in basso, quando ci sono delle malattie di vario tipo: questa informazione è importante perché è uno dei parametri classici che si vanno a valutare quando leggiamo le nostre analisi del sangue.

Cosa sono? E cosa fanno di preciso?

Gli eritrociti sono delle cellule contenute nel sangue, il cui scopo è (come abbiamo detto) di trasportare l’ossigeno nell’organismo. Nascono nel midollo osseo, e dopo un periodo di maturazione vengono immessi nei vasi sanguigni, dove rimangono in vita per circa 100-120 giorni.

Quando nascono sono molto elastici, e riescono a passare bene dai capillari polmonari, dove prendono l’ossigeno: i capillari sono più piccoli dei globuli rossi e loro, stirandosi, passano e raccolgono l’ossigeno da portare in giro per il corpo. Man mano che, poi, invecchiano, diventano sempre meno elastici e, poiché ostruirebbero il passaggio degli altri eritrociti, vengono distrutti nel fegato e nella milza, e i loro resti sono trasformati in una sostanza che si chiama bile.

Per tutta la loro vita girano per l’organismo trasportando ossigeno: sono infatti ricoperti da tante piccole molecole, che possiamo immaginare come “piccoli adesivi” attaccati sopra di loro, chiamate emoglobina che come una calamita attira l’ossigeno e lo tiene attaccato ai globuli rossi.

E’ solo quando una forza più grande, che si trova nei capillari periferici, attira quell’ossigeno nelle cellule che lo usano per scopi energetici (per digerire, respirare, muoversi, pensare e tutte le altre cose che siamo in grado di fare) che l’ossigeno si stacca dai globuli rossi; al suo posto si attacca il prodotto di scarto delle cellule, l’anidride carbonica: questa deve essere portata nuovamente ai polmoni perché sia espulsa con la respirazione, e sono sempre loro a farlo.

Come sono fatti?

eritrociti microscopio nucleo

Una vista al microscopio: Quelli rosa sono i globuli rossi, le macchie piu’ scure sono le piastrine.

Un eritrocita è una cellula che, quando nasce, è sferica come tutte le altre. Maturando, per ragioni che vedremo tra poco, ottengono una forma leggermente diversa, e possiamo immaginarli come una pallina di impasto per la pizza che sia stata colpita sopra e sotto: la loro forma, che i trattati definiscono “a lente biconcava”, è quella dell’impasto per la pizza scavato da entrambi i lati.

Questa non è solo una curiosità, ma una cosa molto importante per la nostra vita: infatti avendo questa struttura, anziché quella sferica, la loro superficie aumenta e riescono a portare più ossigeno, rendendoci più efficienti. Come possiamo saperlo? Perché i mammiferi (uomo, cane, elefante e così via) sono gli unici animali ad avere questa forma degli eritrociti, che negli altri animali che li hanno (uccelli, rettili, pesci) sono di forma sferica e per questo questi animali hanno una respirazione meno efficiente della nostra: per capirlo basta pensare che un serpente non sfrutta il 99% dell’ossigeno che entra nei suoi polmoni, mentre noi lo utilizziamo quasi tutto!

Da notare che i globuli rossi, in alcune malattie, assumono forme diverse da quelle normali, ed uno degli esempi più importanti è l’anemia falciforme.

Il nucleo

Il motivo della loro particolare forma (così particolare rispetto alla maggior parte delle altre cellule) è perché essi sono privi di nucleo. Come abbiamo detto prima, queste cellule devono conservare una buona elasticità per poter passare attraverso i capillari, e devono ottenere una forma un po’ schiacciata pertrasportare quanto piu’ ossigeno possibile, dato che il nucleo è un componente interno sferico e duro, la sua espulsione dal globulo rosso gli permette di avere una forma più stiracchiata, proprio come succederebbe se a una persona venissero tolti tutti gli organi interni: la sua pancia non sarebbe in fuori, ma andrebbe verso l’interno.

La mancanza di nucleo ha delle conseguenze, naturalmente: per prima cosa i globuli rossi non hanno DNA, perché lo perdono insieme al nucleo, nella maturazione. Questo significa che non hanno le informazioni necessarie a produrre le proteine di riparazione: se un’altra cellula si rompe si può auto riparare, se un eritrocita si rompe non può; altra conseguenza è che non possono riprodursi, per cui da un globulo rosso non può mai nascerne un altro.

In altre parole, se un globulo rosso è danneggiato, dovrà morire, perché non si ripara. E se prendiamo degli eritrociti e li mettiamo in una provetta, al contrario di quello che succede con altre cellule non aumenteranno di numero.

Da notare che, in alcuni casi, i globuli rossi possono anche arrivare nel sangue immaturi, quindi prima dell’espulsione del nucleo. In questo caso si parla di reticolociti, indicati come RDW nelle analisi del sangue, e la loro presenza è un buon segno: significa che, dopo una perdita di sangue, il corpo si sta riprendendo e pur di non far mancare l’ossigeno manda nei vasi dei globuli rossi immaturi. In ogni caso, ci sono solo in conseguenza di malattie, perché a cose normali queste cellule non hanno il nucleo.

Eritrociti bassi e alti

Capito quindi che cosa sono (nelle analisi del sangue indicati come RBC) e qual è la loro funzione, cerchiamo di capire un’altra cosa fondamentale: perché a volte, nelle analisi del sangue, i valori (ossia il loro numero) sono alti oppure bassi?

Dobbiamo vedere il nostro sangue (composto per circa il 40% da eritrociti, per il 10% da altre cellule come i globuli bianchi e per il 50% da un liquido, detto plasma, in cui i globuli rossi nuotano) come se fosse una vasca da bagno, che ha un rubinetto e un canale di scolo. Il numero di globuli rossi dei nostri vasi, così come se fossero nella vasca, dipende sempre dal rapporto di questi due componenti: rubinetto e canale di scolo.

In altre parole, gli eritrociti possono aumentare per due motivi: ne vengono distrutti meno o ne vengono prodotti di più. Viceversa, possono diminuire per soli due motivi: ne vengono prodotti meno o ne vengono persi/distrutti di più.

Le cause possono essere molteplici, ma in linea di massima l’aumento della loro concentrazione nel sangue, che è un evento più raro della diminuzione, può essere causato da:

  • Mancanza di ossigeno nell’aria (magari in alta montagna) che porta all’aumento di globuli rossi per compensare;
  • Assunzione di EPO (anche nel doping); l’Eritropoietina è un ormone che stimola il midollo osseo a produrre più globuli rossi;
  • Problemi al cuore, vasi o polmoni che diminuiscono l’ossigeno nel sangue; essendo in carenza, il corpo produce più globuli rossi;
  • Tumori al midollo osseo, che portano alla produzione di un numero maggiore di globuli rossi;

La presenza di più globuli rossi rispetto al normale viene chiamata iperemia.

Il fenomeno contrario, noto con il nome di anemia, ha invece cause molto più comuni, ed è anche più difficile capire perché gli eritrociti possono essere bassi, proprio perché le cause sono tante. Tra le più comuni:

  • Le perdite di sangue, generalmente causate da ferite, incidenti, emorragie interne (che non si vedono), le stesse mestruazioni;
  • Malattie emolitiche, in cui batteri/virus/parassiti/veleni distruggono i globuli rossi;
  • Forme anomale dei globuli rossi, che non vengono conteggiate dalle macchine che fanno le analisi, come nel caso dell’anemia mediterranea;
  • Problemi al midollo osseo che produce meno globuli rossi;
  • Infiammazioni o febbre prolungata: in questi casi, il corpo produce più globuli bianchi a scapito dei rossi per fronteggiare le infezioni;
  • Alcolismo (l’alcool è un veleno per i globuli rossi)
  • Impossibilità di produrre i globuli rossi perché mancano componenti fondamentali, come nell’anemia perniciosa.

Se si vuole approfondire maggiormente l’argomento, suggeriamo di leggere il nostro articolo completamente dedicato agli eritrociti alti.

Globuli rossi bassi o alti in gravidanza

La presenza del feto, quindi del bambino che deve ancora nascere, è una evento che modifica gli equilibri e le dinamiche che avvengono nell’organismo della madre.

Una cosa che i dottori sanno bene, ma le persone “normali” no, è che le analisi del sangue hanno dei valori di riferimento calcolati su persone sane e, soprattutto, non in gravidanza: per questo, alcuni valori nelle donne in gravidanza sono sempre fuori dagli intervalli, ma è una cosa molto spesso normale: del resto, gli intervalli sono calcolati su persone che in gravidanza non sono.

Valori bassi in gravidanza

In gravidanza generalmente la popolazione di queste cellule è più bassa rispetto alla media delle persone che non lo sono. La causa è un fenomeno chiamato emodiluizione: in pratica, il sangue della mamma ha bisogno di immagazzinare più sostanze nutritive, perché ne ha anche per il feto. Per questo, quel 50% di liquidi aumenta, in volume, e di conseguenza in un litro di sangue ci sarà più liquido e meno eritrociti. E’ una cosa normale, ma il valore RBC di solito risulta basso in gravidanza, anche se non molto rispetto ai valori di riferimento.

Ovviamente, se il valore sta molto al di sotto di quello di riferimento bisogna preoccuparsi, perché una delle cause che abbiamo definito sopra è sopraggiunta e potrebbe mettere a rischio sia la salute della madre che quella del bambino: le cause più comuni sono: l’anemia da carenza di vitamina B12 e l’anemia da carenza di ferro.

Valori alti in gravidanza

A differenza del caso precedente, non ci sono momenti in cui fisiologicamente si presentano alterazioni verso l’alto dei valori dei globuli rossi durante la gravidanza. Questo significa che se questi appaiono alti, in particolare se sono molto alti, bisogna fare riferimento alle cause “normali” di aumento dei globuli rossi, che abbiamo descritto sopra; queste devono essere ispezionate da un medico, perché se la mamma ha un problema più o meno grave questo potrebbe, come nel caso precedente, influire sulla gravidanza in positivo o in negativo.

Eritrociti nelle urine

Infine, c’è un ultima analisi in cui si possono identificare gli eritrociti. Parliamo della presenza di queste particelle nelle urine. Se sono pochi si vedono solo nelle analisi, se invece sono tanti si vedono anche ad occhio nudo: la pipì non è gialla ma è rossa, indice della presenza di sangue.

In realtà, la pipì rossa non corrisponde sempre alla presenza di globuli rossi, perché potrebbero essere i loro resti se sono stati distrutti da qualcosa (veleni, di solito); tuttavia un’occhiata al microscopio toglierà ogni dubbio e dirà immediatamente al medico se sono presenti o meno nelle urine.

Gli eritrociti nelle urine, per principio, non ci dovrebbero essere, perché come abbiamo detto prima nel loro “ciclo vitale” con le urine non c’entrano nulla. Ci vanno a finire solamente se ci sono delle ferite nell’apparato urinario: per qualsiasi problema a rene, ureteri, vescica, uretra e anche prostata (eventualmente) che portino a perdita di sangue.

La gravità della situazione dipende ovviamente da qual è la causa ma in generale più ce ne sono e peggio è: infatti se ce ne sono tanti, significa che la perdita di sangue è stata più corposa, e in linea di massima il danno è più grave. E non è detto che alla loro presenza corrisponda dolore: se abbiamo una cistite (che è un’infiammazione) si sente malissimo, ma un calcolo piccolo che danneggia l’interno dell’apparato urinario, non è detto che causi anche dolore, eppure ferisce e fa sanguinare, portando globuli rossi nelle urine.

Ovviamente, alla luce di questo, il problema sussiste solo se il numero di queste particelle è alto. Generalmente il valore massimo è 20 (dipende dall’unità di misura); per un valore eritrociti nelle urine 25 l’aumento è lieve, se si arriva a 40 l’aumento è alto.

Diciamo che l’aumento dei globuli rossi nelle urine è sempre un problema di pertinenza urinario, anche se può essere lo “specchio” di problemi al fegato, al sangue o di altro tipo. In ogni caso, il medico specialista da contattare in questi casi è sempre l’urologo, cioè colui che si occupa in modo specifico dell’apparato urinario. Che comunque è sempre un medico, che conosce anche gli altri tipi di patologia: motivo per cui se da un’ecografia si scoprisse un problema al fegato sarebbe lui ad indirizzarci dall’esperto giusto, ma in ogni caso è un buon modo per iniziare a capire qual è il problema.

Perché se gli eritrociti nelle urine sono alti ma siamo in cura con gli antibiotici per la cistite il problema è sicuramente quello; se, invece, siamo sani come pesci ma i valori nelle urine risultano alti, allora bisogna indagare più in profondità e con esami approfonditi, come ad esempio l’ecografia addominale.

Anche in questo caso se si vuole approfondire maggiormente, suggeriamo di leggere il nostro articolo suglie eritrociti alti nelle urine.